Operaclick
Rossana Paliaga
 
Wagner-Konzert, Walküre, 1. Akt, Grafenegg, 19. August 2018

Festival di Grafenegg: una serata all'insegna di Wagner
 
...Altri festival hanno il tappeto rosso, noi abbiamo il prato -scherza il direttore artistico Rudolf Buchbinder. Il pubblico del tutto esaurito ha effettivamente raggiunto il teatro all'aperto camminando sull'erba e chi non ha acquistato un comodo posto di tribuna è rimasto anche ad ascoltare il concerto seduto sul verde declivio, tra plaid e cestini della merenda dai quali spuntavano foto di Jonas Kaufmann, portate con la speranza di ottenere un autografo a fine concerto. L'agitazione ha colto il pubblico quando Buchbinder è salito sul palco per una comunicazione di servizio, ma è stata una variazione di poco conto: un infortunio avrebbe purtroppo costretto il tenore a rimanere seduto alcune volte durante l'esibizione, ma un Siegmund che a tratti riposa in una versione da concerto non costituisce certamente un ostacolo al volo dell'immaginazione del pubblico.

La serata si è aperta con una maestosa ouverture sinfonica a cura della Gstaad Festival Orchestra, grande organico con alta percentuale di musicisti giovani, elemento che certamente contribuisce a rendere il suo suono così autentico e travolgente. Il direttore Jaap van Zweden lo indirizza senza arginarne la grande comunicativa, incoraggiando piuttosto i musicisti a trovare un'espressione sentita. Il preludio al primo atto dei Maestri cantori di Norimberga trabocca di suono ed entusiasmo, tanto da strappare al pubblico commenti compiaciuti a corredo dell'applauso finale. L'iconico Preludio e morte di Isotta è vibrante: vola su un fraseggio duttile che si distingue per una perfetta Bewegungstendenz narrativa che mantiene il pubblico in un'attenzione intensa e sospesa per l'intera durata del brano. Da sottolineare l'ottima prova della sezione dei violoncelli. Su tali presupposti è facilmente immaginabile l'effetto esaltante della successiva Cavalcata delle valchirie, dove si è confermata molto apprezzabile la pulizia di fiati e ottoni (questi ultimi forse eccessivamente esuberanti nell'equilibrio di gruppo).

La materia viva di questa orchestra ha supportato la splendida performance dei tre cantanti che hanno fatto rivivere l'emozione dell'intenso primo atto della Valchiria, dove l'amore e la rivelazione della propria identità travolge Siegmund e Sieglinde in una notte che fortuitamente e fatalmente conduce l'eroe a casa del marito di lei, Hunding (con successiva fuga dei due amanti). Sono Jonas Kaufmann, Martina Serafin e Falk Struckmann gli interpreti perfetti di questo atto, proposto fuori dal suo contesto, ma inserito armonicamente sia nell'ambito del tema portante della giornata a Grafenegg che nella notte del teatro all'aperto, dove i grilli tra gli alberi secolari del parco hanno aggiunto imprevista autenticità alla cornice della scena notturna nel bosco.

Kaufmann e la Serafin si rivelano essere un vero e proprio Traumpaar, grazie alla dolcezza del timbro di lei, all'omogenea naturalezza dell'emissione e al vigore della voce, ai quali Kaufmann risponde con limpidezza del suono e della pronuncia, modulando in un caleidoscopio di espressioni che seguono l'evoluzione del personaggio, dall'iniziale smarrimento, al progressivo accendersi dell'attenzione, attraverso l'energico racconto a Hunding e fino alla smagliante sonorità del duetto amoroso e rivelatore. Non è da meno Struckmann che gioca sulle consonanti per sottolineare la natura recitante del suo ruolo, la cui asprezza e il tono giustamente prepotente caratterizzano con forza la situazione. Il pubblico attende i due lunghi squilli da Heldentenor di »Wälse! Wälse!« e si compiace della tenuta eroica di Kaufmann nell'apice dai chiari risvolti sensuali che costituisce il momento di svolta prima della rapida discesa, elegantemente veemente per entrambi gli interpreti, nel vortice dell'orgoglio della stirpe e dell'amore incestuoso. La capacità narrativa dell'orchestra amplifica e sostiene il canto, avvincendo il pubblico fino all'ultima nota.
















 
 
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