Operaclick
Bruno Tredicine
 
Konzert, Reggia di Caserta, 7. August 2018

Aperia della Reggia di Caserta: Jonas Kaufmann e Maria Agresta
 
Chiusura scintillante per Un'estate da re, la stagione estiva che ha visto riunite le forze artistiche del San Carlo e del Teatro Verdi di Salerno, con spettacoli distribuiti nei luoghi borbonici del casertano.

Nella bellissima aperia della Reggia, da cui abbiamo già recensito altri spettacoli, si è svolta la serata finale della rassegna con due nomi di assoluto spicco del panorama lirico odierno, nientemeno che Jonas Kaufmann in una delle sue rare sortite italiane (e per la prima volta all'aperto nel nostro Paese), e Maria Agresta che giocava per così dire in casa essendo nata nel Cilento.

I due artisti non si sono risparmiati, con una prima parte del concerto dedicata al repertorio operistico e tornando poi dopo l'intervallo con quel repertorio classico-leggero di brani sempreverdi tanto cari alle voci liriche nei concerti per un pubblico di "non specialisti".

Quello che è balzato subito agli occhi è l'affiatamento fra di loro, una confidenza che tradisce una lunga conoscenza artistica e che li porta a comprendersi alla perfezione anche quando c'è qualche piccola indecisione, favorito poi da piccole idee che portano l'esibizione verso una forma semiscenica.

A dispetto delle latitudini di nascita più estroverso, con una gestualità quasi mediterranea Kaufmann, più contenuta, quasi a bilanciare l'espansività del collega, Maria Agresta.

La serata si è aperta con le due grandi arie dalla Bohème seguite dalla conclusione del primo atto O soave fanciulla, e all'attacco entrambi gli artisti hanno mostrato qualche piccola esitazione, anche giustificata dall'avere affrontato Che gelida manina e Mi chiamano Mimì a freddo e in una serata ad altissimo tasso di umidità. Nel citato duetto dalla Tosca (Mario... Mario!) entrambi sono apparsi più in forma fino ad un Già nella notte densa, finale del primo atto dell'Otello, cantato con molta sensibilità.

Nella seconda parte, dedicata al repertorio classico-leggero, ecco fra gli altri, la Agresta impegnata nel Bacio di Arditi, di cui ha ben gestito le agilità, o in una spiritosa 'A vucchella, e Kaufmann nella Mattinata di Leoncavallo, Rondine al nido di De Crescenzo o Parla più piano dal Padrino, in un piccolo omaggio a Nino Rota che si è prolungato nell'esecuzione della Passerella dalla colonna sonora di 8 1/2 molto ben eseguita dall'orchestra. Stellario Fagone ha diretto con molto equilibrio le compagini riunite del San Carlo e del Teatro Verdi di Salerno, attento a gestire sia l'accompagnamento alle voci che gli altri momenti strumentali, la Sinfonia di Nabucco che ha aperto lo spettacolo e l'Intermezzo dalla Cavalleria rusticana.
Tornando ai due protagonisti, hanno dato ampio spazio ai duetti: Non ti scordar di me (dove hanno accennato qualche passo di danza), Musica proibita, Torna a Surriento, Passione e, acclamatissimo bis, 'O sole mio.
















 
 
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