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Cultura Spettacolo, 8 agosto 2018 |
Di: Sergio Palumbo |
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Konzert, Reggia di Caserta, 7. August 2018
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Recensione del recital lirico di Jonas Kaufmann e Maria Agresta nell’ambito della rassegna “Un’Estate da Re 2018” |
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La rassegna “Un’Estate da Re 2018” chiude in bellezza con un evento
straordinario: un recital di due nomi d’eccezione della musica lirica
internazionale, Jonas Kaufmann e Maria Agresta. La chiusura è anche tempo di
bilanci: la rassegna organizzata dalla Scabec Spa in collaborazione con la
Reggia di Caserta e il Comune di Caserta con la partecipazione del Teatro di
San Carlo di Napoli e il Teatro “Giuseppe Verdi” di Salerno, chiude con
circa diecimila presenze nei dieci appuntamenti del pregevole programma che
ha visto, negli scenari suggestivi dell’Aperia della Reggia di Caserta e del
Belvedere di San Leucio, alternarsi musica sinfonica, lirica e balletto.
Per l’evento conclusivo, Stellario Fagone dirige un’orchestra
d’eccezione, composta da elementi dell’Orchestra del Teatro San Carlo di
Napoli e dell’Orchestra del Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno,
subito protagonista nell’apertura, con il preludio del Nabucco di Giuseppe
Verdi, dopo il quale entra in scena Jonas Kaufmann, per la celebre aria “Che
gelida manina”, dalla Bohème di Giacomo Puccini. Il tenore tedesco conquista
il pubblico sin dalle prime note, con la sua inconfondibile voce, dal timbro
pregevole e pressoché unica per sonorità ed estensione, cui si affianca la
bella presenza scenica. “Deh parlate, chi siete? Vi piaccia dir?” chiede
Rodolfo e poco dopo entra in scena una bellissima Mimì: Maria Agresta,
elegantissima nel suo abito nero (e, se possibile, ancor più lo sarà nella
seconda parte dello spettacolo in un meraviglioso abito rosso), in forma
smagliante e con una voce da brividi, risponde “Sì, mi chiamano Mimì” ed è
un florilegio di colori pregiati, uniti ad una straordinaria padronanza
tecnica e ad un’espressività di rara intensità che rendono il soprano
cilentano una delle migliori voci liriche del panorama mondiale. Si continua
con il duetto che chiude il primo atto della Bohème (“O soave fanciulla”) e
scrosciano, sacrosanti, gli applausi del pubblico entusiasta, mentre Rodolfo
e Mimì escono in estasi d’amore dalla soffitta. Ancora Puccini con il
bellissimo intermezzo dalla Manon Lescaut, eseguito con maestria
dall’orchestra, seguito poi da un altro duetto, stavolta tratto da Tosca
(“Mario, Mario, Mario”), per poi tornare a Verdi con l’intenso duetto “Già
nella notte densa” dall’Otello di Verdi, che Jonas Kaufmann e Maria Agresta
hanno interpretato come Otello e Desdemona lo scorso anno alla Royal Opera
House di Londra diretti da sir Antonio Pappano in un’edizione
indimenticabile. Ma prima c’era stato un altro momento di grande magia
sinfonica, con l’Intermezzo della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.
La seconda parte del programma è più “leggera”, ma non per questo di
minor pregio, con i due protagonisti del recital impegnati in celebri brani
della tradizione napoletana ed italiana, splendidamente eseguiti, anche con
qualche simpatico siparietto, alternandosi in scena o duettando: “Rondine al
nido”, “Mattinata”, “Core ‘ngrato” e “Parla più piano” (sul celebre tema de
“Il Padrino”, composto da Nino Rota) per Jonas Kaufmann, “’A vucchella”, “Il
bacio” per Maria Agresta e, dopo quest’ultimo brano, qualcuno del pubblico
le urla “Sei divina, Maria!” C’è anche una piccola parentesi per la sola
orchestra, con la “Passerella d’addio” di Nino Rota, da Otto e Mezzo di
Federico Fellini, ma sono i duetti i momenti di maggiore emozione, con
“Musica proibita”, “Non ti scordar di me”, “Passione”, “Torna a Surriento”,
chiudendo in bellezza con il bis “’O Sole Mio”.
Si chiude in bellezza
un’edizione della rassegna “Un’Estate da Re” che resterà memorabile per gli
eventi in cartellone e l’altissimo livello degli artisti che ne sono stati
protagonisti. Un particolare plauso va ad Antonio Marzullo, che ne ha curato
la direzione artistica.
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