Giornale della musica

Benedetta Saglietti

Strauss: Ariadne auf Naxos, Salzburger Festspiele, 29. Juli 2012

Una pantera per Ariadne
 
 
La versione creata per il Festival di Salisburgo dal regista Sven-Eric Bechtolf assembla "Il borghese gentiluomo", con le musiche di scena di Richard Strauss e la sua "Ariadne auf Naxos" (prima versione, 1912) e mette in scena anche Hofmannsthal in persona che flirta con la sua corrispondente epistolare, la vedova Ottonie von Degenfeld-Schonburg (la brava Regina Fritsch). In questa amicizia amorosa il regista vede un doppio traslato: l’amore di Dorante per Dorimène e l’abbandono di Ariadne “risolto” da Bacchus. Il trasporre la relazione Hofmannsthal-Ottonie può essere rischioso: ma siamo a teatro, nella finzione, e non si chiede plausibilità. L’unico non invitato, tuttavia, pare proprio Strauss. L’idea è buona, e ci si diverte, anche se c’è davvero troppo di tutto. Ciò da un lato rischia di confondere lo spettatore (era necessario far mimare a Ottonie le mosse di Ariadne?), dall’altro risulta pedante (la sfilata di tutti i personaggi di Hofmannsthal). La prima parte, recitata, funziona bene, ma distoglie le energie dall’opera, che finisce per essere fagocitata dall’invenzione di Bechtolf (con Hofmannsthal, naturalmente, quasi sempre in scena, anche nella seconda parte). È un peccato perché c’è un cast di voci di tutto rispetto, perfettamente equilibrato: la suprema Elena Mosuc è esattamente la frizzante Zerbinetta che si desidera, Emily Magee il suo perfetto contraltare, Jonas Kaufmann, panterato, il Bacco che tutte vorremmo ci venisse a tirar fuori dalla caverna. Daniel Harding a suo agio nell’interpretazione dell’opera. Scene essenziali, pulite, ma efficaci (niente pacchianerie, isole, etc), meritano una nota gli eleganti costumi di Marianne Glittenberg. L'opera si rivedrà a Vienna nel dicembre 2012








 
 
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