Operaclick
Fabrizio Moschini
 
 
Torre del Lago - Auditorium Caruso: 44esimo Premio Puccini
 
Giunto alla 44esima edizione, il Premio Puccini è stato assegnato negli anni a personaggi che hanno illuminato con la loro arte la musica del compositore nativo di Lucca. Dopo le prime edizioni dedicate esclusivamente alle voci femminili, la platea dei premiati si è allargata a quelle maschili, per comprendere anche registi e direttori d'orchestra, coprendo gran parte degli interpreti storici, con qualche immotivata assenza e qualche nome (che per rispetto si eviterà di rammentare) la cui presenza nell'albo d'oro pare un po' “inventata” e frutto più della disponibilità del premiato a ricevere la statuetta che di reali meriti pucciniani.

Questa edizione ha avuto un'eco insolitamente vasta per il nome prescelto, corrispondente al tenore attualmente più in auge nell'attuale panorama operistico internazionale. Jonas Kaufmann vanta un repertorio e una discografia molto vasta, che comprende titoli in tedesco, in francese e in italiano, senza trascurare i Lieder e l'operetta (pure in inglese). Puccini occupa sicuramente un posto importante in tale repertorio, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Il tenore tedesco naturalizzato svizzero ha impersonato Rodolfo nella Bohème e Ruggero nella Rondine, è stato Cavaradossi in un grande numero di produzioni (ben due immortalate in dvd ufficiali) e negli anni più recenti ha affrontato De Grieux e Dick Johnson con risultati straordinari, specialmente per quanto riguarda il protagonista maschile della Fanciulla del West.

Premio quanto mai meritato, quindi, a maggior ragione dopo la pubblicazione dell'album di arie pucciniane per la Sony, diretto da Pappano. Ciò che ha avuto la risonanza mediatica cui si accennava è forse che il riconoscimento sia andato ad un artista attualmente al vertice dello star system, che non si è mai esibito sulle sponde del Lago di Massaciuccoli, accanto alla villa del maestro.

La serata non è partita nel migliore dei modi, a causa del ritardo dell'aereo che trasportava Kaufmann, che ha fatto slittare d un'ora l'inizio del programma. Enrico Stinchelli, maestro di cerimonie, ha tentato di improvvisare una presentazione dell'evento più lunga del previsto, utilizzando le conosciute doti di intrattenitore per rabbonire l'ormai irrequieto pubblico (non folto, causa probabilmente il costo francamente poco comprensibile del biglietto di ingresso) presente all'Auditorium Caruso.

È quindi seguita l'esibizione di cinque giovani partecipanti all'Accademia del Festival Pucciniano, ciascuno impegnato in un'aria, accompagnato al piano da Massimo Morelli, fino a che non è finalmente giunto il cantante premiato, intervistato da Stinchelli.

Chi aveva seguito a suo tempo le puntate della trasmissione radiofonica “La Barcaccia” con ospite il tenore tedesco già conosceva le doti di simpatia e intelligenza di Kaufmann, un vero fiume in piena nel rispondere, in corretto italiano, alle domande che gli venivano poste. Mai banale, mai rifugiatosi nelle frasi di circostanza, il cantante ha ripagato dell'attesa, ha parlato delle caratteristiche della musica di Puccini, dell'importanza della regia nel teatro contemporaneo, dei suoi soggiorni di bambino sulle coste (adriatiche) dell'Italia, anche se - come era prevedibile, visti anche i precedenti della cerimonia - non ha cantato.

Si è però concesso in un accenno di masterclass con i cinque allievi, che si sono esibiti in una selezione dell'ultimo atto di Bohème, dopo che il pianista Sandro Ivo Bartoli aveva eseguito il Piccolo Valzer da cui Puccini trasse il ben noto brano di Musetta del secondo atto della Bohème. Le vocalità di Davide Muro (basso), Raffaele Caffio (baritono), Francesca Cappelletti (soprano), Simone Di Giulio (tenore) e Carlotta Vichi (mezzosoprano), con l'eccezione parziale di quest'ultima, che ha già una voce piuttosto corposa e sonora e quasi contraltile (nella prima parte della serata aveva cantato discretamente il monologo della Zia Principessa), sono apparse piuttosto acerbe e ancora modeste.

Kaufmann ha amabilmente interloquito con i giovani colleghi, non ha dispensato complimenti di circostanza, ha continuato a parlare senza freni e a spiegare alcuni trucchi nelle tecniche di riscaldamento, con la sua manager che dal lato del palcoscenico si agitava sempre più nervosamente e platealmente (e non simpaticamente) per il prolungarsi della cerimonia, per l'accenno a qualche suono emesso nelle dimostrazioni tecniche e per l'invito di Stinchelli a cantare qualcosa.

La consegna del premio è avvenuta da parte del Sindaco di Viareggio. Al termine della serata, buona parte del pubblico presente si è riversata su Kaufmann a caccia di selfie e di uno scambio di parole, con il tenore che ha accettato la prevedibile coda della cerimonia con la stessa simpatia con cui l'aveva iniziata. Per descrivere la simpatia della sua manager che lo ha poi sottratto a forza dalle richieste di autografi si dovrebbe provare ad immaginare una figlia bionda adulta di Mourinho e della Santanché, allevata in un collegio di suore reazionarie e cattive. Ovviamente tedesche e severissime. Le mancava giusto l'uniforme.






 
 
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