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Corriere della sera, 07
dicembre 2009 |
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Bizét, Carmen, Mailand, 7. Dezember 2009
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«Carmen», 14 minuti di applausi - Fischi per la regista
Emma Dante
Contestazioni dal loggione, ma entusiasmo delle
maestranze. Barenboim: «Diventerà leggenda»
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Consenso unanime per il soprano Anita Rachvelishvili e il
tenore Jonas Kaufmann |
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MILANO
- Una salve di applausi lunga quattordici minuti ha salutato il successo
della Carmen di Bizet, diretta da Daniel Barenboim, che ha aperto la
stagione della Scala. Contestata però la regia, con molti fischi e «buu»
soprattutto dal loggione. Gli applausi, le ovazioni e i bravo sono andati in
crescendo man mano che sul palco si sono affacciati il coro, i cantanti e i
due protagonisti, il soprano Anita Rachvelishvili e il tenore Jonas
Kaufmann. Il culmine è stato raggiunto quando a sorpresa Daniel Barenboim si
è presentato sul palcoscenico con l’orchestra schierata alle spalle. La
gazzarra, come non si vedeva da anni, ha invece avuto inizio con l’uscita
della regista Emma Dante, che è rimasta in piedi e si è inchinata al
pubblico anche nei momenti di contestazione più accesa. Chiuso il sipario
Daniel Barenboim l’ha riportata sul palcoscenico, ma dopo i primi applausi
sono tornate le contestazioni. La regista è stata però accolta con un boato
clamoroso di applausi dai lavoratori della Scala, che si sono radunati dopo
lo spettacolo nel retropalco. «Per me - ha detto la Dante - questo è
l’applauso più bello».
«LA REGISTA: NON HO FORZATO» - «Forse ci sono idee che non sono state
capite, perché non si ritrovano nel libretto, ma che non sono comunque
forzature», ha spiegato la regista Emma Dante. «Io comunque non mi
preoccupo, sono contenta del lavoro che ho fatto - ha aggiunto - soprattutto
del lavoro di squadra che abbiamo fatto, quanto alle contestazioni tutto
sommato sono reazioni vitali». Alla domanda se tornerà a una regia
operistica, ha risposto: «Credo che passerà molto tempo». E poi scherzando
di nuovo sui fischi la regista ha risposto: «Non so se dipende dall'età o
dalla digestione, ho sempre suggerito che bisogna mangiare dopo lo
spettacolo, non prima».
BARENBOIM: «DIVENTERA' LEGGENDA» - «Vengo dal paese dei profeti (Israele,
ndr) e vi posso assicurare che questa Carmen diventerà una leggenda. Sono
molto contento e molto soddisfatto di averla fatta», ha detto Barenboim
subito dopo la conclusione dell'opera. Il direttore ha espresso
soddisfazione per la prova della giovane mezzosoprano Anita Rachvelishvili e
ha avuto parole di elogio per la regista Emma Dante. Riguardo alle
contestazioni ha detto: «E' normale che ci siano. Ci sarebbe da preoccuparsi
se l'opera non piacesse a nessuno - ha aggiunto - ma se a qualcuno piace e
altri la contestano è nell'ordine naturale delle cose, perché sono giudizi
individuali». Lo spettacolo «sarà capito tra due anni, ci vorranno due o tre
riprese», ha affermato il sovrintendente della Scala Stephane Lissner,
ricordando che anche la leggendaria Traviata diretta da Luchino Visconti fu
fischiata.
NAPOLITANO: «GIOVANI TALENTI» - «Questa Carmen non è tradizionale ma è la
consacrazione di giovani talenti nel canto. Un'opera bellissima sotto la
guida di un grande direttore come il maestro Barenboim», è il commento del
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ai giornalisti che
chiedevano se la Scala debba diventare teatro nazionale ha poi risposto:
«Non mi fate domande così difficili a quest'ora». Sulla giovinezza degli
interpreti il vice presidente della Scala, Bruno Ermolli, ha dichiarato:
«Solo una grande realtà come la Scala può permettersi di far debuttare un
mezzo soprano e una regista che finora non aveva mai fatto la lirica.
Abbiamo innovato nella tradizione».
CONFALONIERI: «BRAVISSIMI» - Positivo il commento del presidente di
Mediaset, Fedele Confalonieri, soprattutto per quanto riguarda i
protagonisti Anita Rachvelishvili e Jonas Kaufmann che definisce
«bravissimi». Il numero uno di Mediaset, replicando ai cronisti, si è anche
soffermato sul tema della sobrietà, più volte invocato in tempo di
difficoltà dell'economia. «La crisi c'è - ha argomentato Confalonieri - però
la musica c'è sempre stata e la Scala c'è sempre stata, anche in tempo di
guerra. In tempi di crisi come questi bisognerebbe essere più sobri e mi
sembra che la sobrietà ci sia stata».
BAZOLI: «REGIA TROPPO CARICA» - «Protagonisti eccezionali, regia troppo
carica»: questo, in estrema sintesi, il giudizio di Giovanni Bazoli,
presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, banca tra i
soci fondatori e gli sponsor più rilevanti del teatro. «L’opera - ha detto -
mi è piaciuta molto. Trovo i due protagonisti di grandissimo livello. A me
poi piace molto il direttore Daniel Barenboim». Per quanto riguarda la regia
di Emma Dante, ha continuato, «distinguerei: la scena mi piace molto, mentre
la regia è molto forte. Si sapeva ma la trovo un po’ invadente. Carica
molto. E’ sicuramente una rappresentazione molto interessante, però è troppo
carica. Complessivamente si tratta comunque di un bello spettacolo».
LA BRAMBILLA: «REGIA FORTE» - La regia di Emma Dante è «una scelta
coraggiosa, forte, che va apprezzata», ha invece commentato il ministro del
Turismo Michela Vittoria Brambilla. «E’ una Carmen, quella della Dante - ha
continuato il ministro - che aiuta a diffondere l’immagine dell’Italia nel
mondo».
BORRELLI: «QUANTI REATI!» «È la bella sorpresa. Sull'opera forse ci si
aspettava qualcosa di più pepato, ma è ammirevole dal punto di vista
tecnico», ha commentato l'ex pm Francesco Saverio Borrelli. Conversando con
i giornalisti a proposito della trama dell'opera, Borrelli ha sottolineato
come «dal primo all'ultimo atto vi siano così tanti reati che potrebbero
star benissimo in un tribunale e anche in Corte d'Assise». |
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Foto: Teatro alla Scala |
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