Nell'abbondante discografia del teatro di Jules Massenet, Werther fu,
sino al 1980, un "tenore di grazia": Ora, l'interessante dvd registrato
all'Opéra Bastille affida il personaggio al maggior "tenore di forza"
dell'attuale generazione. Non si tratta di una modesta concessione agli
appetiti degli ultimi vociomani. Al contrario, il perentorio squillo di
Jonas Kaufmann, unito all'intelligenza musicale e alla finezza
psicologica di un vero artista, contribuisce a liberare Massenet
dall'irrispettoso omaggio «al ricercatore di documenti musicali perla
storia dell' anima femminile». Firmato: Claude Debussy! Doverosa
riabilitazione o piccola rivoluzione? Appropriandosi del celebre
racconto di Goethe, il compositore francese annacquò generosamente
l'alcool politico del gran tedesco. Resta, comunque, la struggente
storia d'amore che una robusta esecuzione può sottrarre alla banalità
del romanzetto rosa. E qui, dopo aver tributato al protagonista la
giusta ammirazione, non trascuriamo i partners,. In primo luogo la
dolente Charlotte di Sophie Koch (travolta da un'ardente passione che,
non a caso, esplode nella lettura del rovente epistolario), il sobrio
consorte (Ludovic Tézier), l'adolescente Sophie (AnneCatherine Gillet),
il vecchio padre, il coretto dei bimbi e, non ultima, l'orchestra
diretta da Michel Plasson. Un bel quadro, insomma, in una cornice
scenica di scarsa fantasia e una regia che si perde quando sarebbe più
necessaria (la corsa nella neve dove anche le telecamere rinunciano a un
originale contributo).
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