Amadeus, marzo 2011
RUBENS TEDESCHI
 
Jules Massenet, Werther
 

Nell'abbondante discografia del teatro di Jules Massenet, Werther fu, sino al 1980, un "tenore di grazia": Ora, l'interessante dvd registrato all'Opéra Bastille affida il personaggio al maggior "tenore di forza" dell'attuale generazione. Non si tratta di una modesta concessione agli appetiti degli ultimi vociomani. Al contrario, il perentorio squillo di Jonas Kaufmann, unito all'intelligenza musicale e alla finezza psicologica di un vero artista, contribuisce a liberare Massenet dall'irrispettoso omaggio «al ricercatore di documenti musicali perla storia dell' anima femminile». Firmato: Claude Debussy! Doverosa riabilitazione o piccola rivoluzione? Appropriandosi del celebre racconto di Goethe, il compositore francese annacquò generosamente l'alcool politico del gran tedesco. Resta, comunque, la struggente storia d'amore che una robusta esecuzione può sottrarre alla banalità del romanzetto rosa. E qui, dopo aver tributato al protagonista la giusta ammirazione, non trascuriamo i partners,. In primo luogo la dolente Charlotte di Sophie Koch (travolta da un'ardente passione che, non a caso, esplode nella lettura del rovente epistolario), il sobrio consorte (Ludovic Tézier), l'adolescente Sophie (AnneCatherine Gillet), il vecchio padre, il coretto dei bimbi e, non ultima, l'orchestra diretta da Michel Plasson. Un bel quadro, insomma, in una cornice scenica di scarsa fantasia e una regia che si perde quando sarebbe più necessaria (la corsa nella neve dove anche le telecamere rinunciano a un originale contributo).

 

 






 
 
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