Musica, novembre 2013
Stephen Hastings
 
The Verdi Album
 

Gli esiti migliori vengono raggiunti qui in Otello - « Dio! mi potevi scagliar» e « Niun mi tema» - dove il timbro scuro della voce, la scrupolosità del musicista e l'impegno totale dell'interprete permettono risultati che non fanno rimpiangere nessuno dei tenori del passato, anche se le parole non hanno quella vivezza unica che sentiamo nelle incisioni di Francesco Tamagno (della scena finale dell'opera). Kaufmann ha una dizione molto corretta, ma la sua tecnica basata su un costante abbassamento della laringe gli impedisce un'emissione a fior di labbro. E anche un vero gioco di chiaroscuri, sebbene i contrasti dinamici vengano evidenziati con autentico virtuosismo. Di conseguenza i personaggi meno seriosi - il Duca di Mantova e Riccardo - risultano appesantiti sia psicologicamente che nella linea vocale. In Aida, Il trovatore, Luisa Miller, Simon Boccanegra, Don Carlo (il duetto col Rodrigo di Franco Vassallo), La forza del destino e I masnadieri i risultati sono decisamente più compiuti e negli ultimi tre titoli Kaufmann coglie felicemente quelle inflessioni da eroe maledetto che gli sono particolarmente congeniali. Nel complesso però non offre una galleria di personaggi particolarmente differenziati o specifici. E mentre nel precedente recital verista c'era Pappano sul podio e una scelta di repertorio assai più ardita, qui la concorrenza è formidabile, anche se nessun altro tenore tedesco documentato in disco si è avvicinato così tanto allo spirito di Verdi cantandone le arie in lingua originale.

 

 






 
 
  www.jkaufmann.info back top