Amadeus, Maggio 2014
Giovanni Gavazzeni
 
Wagner - Parsifal *****A

A contatto con Wagner i giovanotti terribili del "teatro di regia" si sentono autorizzati a sovrapporre drammaturgie cervellotiche, irritanti, gratuite, ma, per fortuna, accade anche il contrario, come nel caso di questo affascinante allestimento di Parsifal, ripreso sontuosamente al Met. Se un regista sa fare il suo mestiere, cioè raccontare senza glosse ed elucubrazioni una storia emblematica — il cammino spirituale di un uomo, Parsifal — i risultati non mancano. È il caso della messa in scena di Francois Girard, che si è avvalso soprattutto di scene di grande suggestione atmosferica e materica (il lago di sangue che allaga il castello del peccato di Klingsor) di Michael Levine. Girard, senza una sbavatura, ci porta in un Tempo divenuto Spazio, per rubare le parole al vecchio saggio Gurnemanz. E in un luogo dove il cielo sovrasta la terra, e il rito di fede e sofferenza si compie con forza impressionante. Presente o futuro? Non interessa: atmosfere, simboli, gesti, espressioni sono quelli che devono essere. Poi ci sono cinque artisti-attori magnifici: Jonas Kaufmann, Katarina Dalayman, René l'ape, Peter Mattei e Evgenij Nikitin, tutti calati nella propria "parte" e capaci di comunicarne la verità più profonda. Guida sicura e autorevole della sempre più convincente orchestra del Met (cui va aggiunto il coro, non meno eccellente, istruito da Don Palumbo) è il maestro Daniele Gatti, a suo agio in un repertorio che gli è congeniale per gusto e temperamento. In questo caso possiamo tradurre HD con Alta Prestazione.






 
 
  www.jkaufmann.info back top