Amadeus, Oktober 2010
RUBENS TEDESCHI
 
Lohengrin

Con la nascita del dvd, l'ascolto discografico si trasforma. Sistemata la poltrona davanti alla televisione, possiamo crederci a Bayreuth: la cittadina in cui la banalità registica di Richard Jones trasferisce il "suo" Lohengrin stile 1930. Nessuna allusione politica: sfuggendo al mito, una data vale l'altra. In quest'epoca (incongrua), il malvagio Telramund consegna all'Imperatore il poster del principino scomparso, e qui il messo del Monsalvat (in jeans e maglietta) accorre a salvare la virtuosa Elsa. Non mancano, ovviamente, i simboli autobiografici: l'architetto di fiducia progetta Wahnfried (modestamente ammobiliata all'Ikea!) mentre Elsa aiuta a stendere la calce. Particolari, certo, come i bottoni d'argento sul costume bavarese indossato da Lohengrin per le nozze. Comunque, segnali grotteschi di una regia priva di rapporto con la pregevole esecuzione musicale di Kent Nagano, dell'orchestra e della compagnia di canto, scelta fra i migliori elementi del nostro tempo. In primo luogo il protagonista, Jonas Kaufmann, abbigliato da hippy, garantisce la nobiltà del personaggio con la sontuosità vocale e la raffinata interiorità (si ascolti, nel famoso racconto, il magistrale crescendo, dalla mistica visione all'orgogliosa rivendicazione dell'eletta stirpe). Al suo fianco Anja Harteros è un'Elsa dal sonoro timbro, più appassionata che candida. Suggestiva la tenebrosa coppia (Wolfang Koch e Michaela Schuster, ariana bionda) e, infine, regale quanto occorre la prestazione di Christof Fischesser (deutscher König). Tutto da ascoltare, a occhi chiusi!






 
 
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