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Corriere della Sera, 1 marzo
2009 |
Girardi Enrico |
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La modernità del Puccini di Antonio Pappano
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La
copertina rievoca chissà perché lo stile dei primi lp, ma la prima cosa che
salta all' orecchio di chi ascolti questa Madama Butterfly è la modernità
del Puccini di Antonio Pappano, data sostanzialmente da due fattori. Il
primo è la scelta di un suono burroso e sinfonico, mai svenevole (come nella
peggiore tradizione di quest' opera) ma anzi aggressivo anche ai limiti del
volgare. Il secondo è un eloquio drammatico incalzante, plastico, gestuale.
La prova del protagonista maschile, il sempre più considerato Jonas
Kaufmann, è preferibile stilisticamente a quella di Angela Gheorghiu, che
sembra inseguire certi fantasmi del passato. Bene la compagnia (con
Shkosa e Capitanucci in bella evidenza) e benissimo la maestranze di Santa
Cecilia. Pappano si conferma un fuoriclasse. E. Gir. |
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