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Associazone Nazionale Critici Musicali, 11
Maggio 2010 |
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XXIX PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE "FRANCO ABBIATI"
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Milano, 10 maggio 2010. La commissione (Danilo Boaretto,
Franca Cella, Franco Chieco, Dino Foresio Andrea Estero, Angelo Foletto,
Giorgio Gualerzi, Giancarlo Landini, Gian Paolo Minardi, Carla Moreni,
Alessandro Mormile, Paolo Petazzi, Giangiorgio Satragni) ospite degli Amici
della Scala, anche sulla base delle segnalazioni scritte dei colleghi
dell’Associazione, ha scelto i vincitori per l’anno 2009. |
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SPETTACOLO. Götterdämmerung di Richard Wagner (Venezia, Teatro la Fenice),
per la realizzazione scenico-musicale che aveva i suoi punti di forza nel
racconto dipanato con gesti essenziali ma incisivi da Robert Carsen,
nell’ambientazione progressivamente ‘nuda’ di Patrick Kinmoth, scandagliata
dall’accurato gioco di luci di Manfred Voss, che collimava con la direzione
tesa e teatralmente scolpita di Jeffrey Tate e l’impegno di un cast adeguato
nel quale spiccava la pertinenza drammatico-vocale di Gidon Saks (Hagen).
NOVITÀ ASSOLUTA. Gramigna per cimbalom e ensemble di Stefano Gervasoni (I
esecuzione: Venezia, Biennale Musica, 28 settembre 2009: Ensemble Spectra,
diretto da Filip Rathé; Luigi Gaggero cimbalom). Nella capricciosa
fantasmagoria dei colori dei brevi folgoranti frammenti di Gramigna,
l’originale concezione del suono del compositore raggiunge un’intensità
poetica magica: nell’estrosa mobilità, nella mirabile valorizzazione del
cimbalom e nella magistrale scrittura di tutto l’ensemble.
DIRETTORE. Seiji Ozawa, per la calligrafica e poetica concertazione che
svelava la virtuosistica scrittura orchestrale della Piccola volpe astuta di
Leóš Janáček (Firenze, Maggio Musicale), completando un progetto che in tre
stagioni l’ha portato sul podio del Comunale anche per Elias e Elektra.
Elegante, smaterializzata, senza bacchetta, la direzione di Ozawa rivelava
la commovente tenerezza della senile partitura in forma di fiaba,
rilevandone i particolari di umorismo veloce, ammiccante, come l’affusolato
animaletto protagonista dell’opera.
REGIA, SCENE, COSTUMI. The Rake’s Progress di Stravinskij (Milano, Teatro
alla Scala: regia di Robert Lepage, scene di Carl Fillion, costumi di
François Barbeau) per la naturalezza con cui la moralistica ‘favola’ è stata
collocata negli anni Cinquanta, acquistando nel repertorio dei gesti, nei
costumi calcolatamente grotteschi, nell’iperbolica ambientazione
texan-hollywoodiana come nella recitazione rimata a perfezione sul carattere
della musica, un’attualità stringente e un realismo attoriale di qualità
cinematografica.
SOLISTA. Francesco D’Orazio. Violinista brillante e versatile ha messo le
sue qualità tecniche e musicali al servizio di un’eccezionale poliedricità,
imponendosi come punto di riferimento nella musica contemporanea, nella
collaborazione con compositori come Luciano Berio, Ivan Fedele e numerosi
altri (con molte prime assolute), non meno che in repertori del tutto
diversi, in particolare in quello barocco, come solista e violinista
dell’Ensemble Astrée di Torino.
CANTANTI. Sara Mingardo. Voce di autentico contralto, dotata di
musicalità, eleganza e proprietà stilistica tali da farla emergere sia
nell’opera barocca (L'Orfeo di Monteverdi: Milano, Teatro alla Scala) per la
nobile linea del legato e il fraseggio ricco di febbrile trepidazione, sia
nell'ambito della musica sacra, per l'intima commozione donata alle prove
pergolesiane sotto la direzione di Claudio Abbado.
Jonas Kaufmann. Voce duttile e dal singolare fascino timbrico, capace di
abbracciare ruoli di natura diversa e di accostarsi con competenza e bravura
al repertorio liederistico, ha imposto in Carmen (Milano, Teatro alla Scala)
eccellente tecnica di canto, raffinata musicalità, credibilità dell’azione
scenica e complessità di un’interpretazione che conciliando tradizione e
modernità ha suscitato entusiasmo nel pubblico.
INIZIATIVA. “Bianco, Rosso e Verdi” realizzato da Francesco Micheli per il
Teatro Massimo di Palermo. Sul doppio canovaccio che intreccia la storia
della conquistata identità di popolo italiano nell’Ottocento, col parallelo
racconto della vita di Verdi letta attraverso ampi stralci dalle opere
(selezionati e adattati da Giovanni D’Aquila), lo spettacolo mischia
musicisti del Teatro con numerosi cori nati all’interno delle scuole di
primo e secondo grado della città, con un gesto di politica culturale
capillare, e particolarmente meritevole in questo contesto urbano, iscritto
nel più ampio disegno di iniziative denominate “La scuola va al Massimo”.
PREMIO SPECIALE. All’Associazione culturale La “Cappella Musicale” di Santa
Maria della Passione a Milano (direttori artistici-organisti Edoardo
Bellotti e Maurizio Salerno) che dal cuore della splendida basilica coi due
organi gemelli va proponendo alla città rassegne di musica sacra come “Due
organi in Concerto” (all’11esima edizione) e “Milano Arte Musica” cresciute
per scelta di capolavori, prestigio di artisti ospiti e continuità di
pubblico numeroso.
PREMIO “FILIPPO SIEBANECK”. “Imparolopera”- Teatro Regio di Parma. Nata per
avvicinare i ragazzi delle elementari e delle medie, abbinata al laboratorio
“I Trucchi del Mestiere” per gli insegnanti, è la stagione parallela con la
quale il Regio prepara il pubblico di domani, rileggendo e adattando ai
tempi e alla sensibilità dei giovanissimi spettatori le stesse opere della
stagione ‘grande’. Ideata da Bruno Stori, coordinata da Donatella Saccardi e
con la partecipazione del Conservatorio “A.Boito”, l’iniziativa è affiancata
da “Gioco l’Opera” che fa vivere ai bimbi della scuola dell’infanzia il
teatro come una favola meravigliosa. |
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